cap. XXIII De vita propria - TESTO IN LATINO
Quin et ego ea die qua detentus sum, hirundinis imaginem sub tegete seu nubilario canentis sigillo adieci, quod difficillimum esset insignia ob colorum varietatem referre. Accepi huirundinem multis modis convenientem moribus nostris: innoxia mortalibus, pauperum societatem non ahborret, cum mortalibus versatur perpetuo, numquam tamen familiaris, mutat regionem, idque reditque saepius, connubialis non solitaria, neque gregalis, cantu oblectat hospitem, carceris impatiens. Redeunt (soli) oculi obcaecati, et cum tantula sit, lapides perpulchros in ventre gerit, gaudet mirum in modum aëris elementis, et calore. Artificiosa in condendo nidum, ut soli Alcyoni hac in parte inter aves cedat, alba sub ventre intus deforis nigra, remeat ad hospitium quasi grata et memor, nulla avis etiam carnivora eam persequitur, nulla illam volatu vincit, aut aequat
(H. Cardanus, De vita propria, XXXIII)
cap. XXIII De vita propria -TRADUZIONE ITALIANA
Nel giorno in cui venni incarcerato, aggiunsi al mio sigillo l’immagine di una rondine, che canta sotto una tettoia, un portico […] Ho scelto la rondine perché corrisponde per molti aspetti ai miei costumi: è innocua ai mortali, non disdegna la familiarità con i poveri, convive a lungo con i mortali senza però dare loro confidenza, cambia di frequente il territorio di residenza ma vi ritorna, è disposta al connubio e non è solitaria, ma neppure gregaria, diletta con il canto chi le dà asilo, ma non sopporta di essere messa in gabbia. I suoi occhi tornano a vedere, quando vengano accecati e, pur tanto piccola, porta nel ventre pietre bellissime, gode meravigliosamente dell’elemento dell’aria e del calore. Industriosa nella costruzione del proprio nido, tanto che solo l’alcione le è superiore tra gli uccelli, bianca sul ventre e nera sul resto del corpo, torna nei luoghi in cui ha abitato quasi fosse animata dalla gratitudine e dal ricordo, nessun uccello, fosse anche un rapace, la insidia, nessuno la sconfigge o la eguaglia nel volo.
cap. XXIII De vita propria - TESTO IN LATINO
Quin et ego ea die qua detentus sum, hirundinis imaginem sub tegete seu nubilario canentis sigillo adieci, quod difficillimum esset insignia ob colorum varietatem referre. Accepi huirundinem multis modis convenientem moribus nostris: innoxia mortalibus, pauperum societatem non ahborret, cum mortalibus versatur perpetuo, numquam tamen familiaris, mutat regionem, idque reditque saepius, connubialis non solitaria, neque gregalis, cantu oblectat hospitem, carceris impatiens. Redeunt (soli) oculi obcaecati, et cum tantula sit, lapides perpulchros in ventre gerit, gaudet mirum in modum aëris elementis, et calore. Artificiosa in condendo nidum, ut soli Alcyoni hac in parte inter aves cedat, alba sub ventre intus deforis nigra, remeat ad hospitium quasi grata et memor, nulla avis etiam carnivora eam persequitur, nulla illam volatu vincit, aut aequat
(H. Cardanus, De vita propria, XXXIII)
cap. XXIII De vita propria -TRADUZIONE ITALIANA
Nel giorno in cui venni incarcerato, aggiunsi al mio sigillo l’immagine di una rondine, che canta sotto una tettoia, un portico […] Ho scelto la rondine perché corrisponde per molti aspetti ai miei costumi: è innocua ai mortali, non disdegna la familiarità con i poveri, convive a lungo con i mortali senza però dare loro confidenza, cambia di frequente il territorio di residenza ma vi ritorna, è disposta al connubio e non è solitaria, ma neppure gregaria, diletta con il canto chi le dà asilo, ma non sopporta di essere messa in gabbia. I suoi occhi tornano a vedere, quando vengano accecati e, pur tanto piccola, porta nel ventre pietre bellissime, gode meravigliosamente dell’elemento dell’aria e del calore. Industriosa nella costruzione del proprio nido, tanto che solo l’alcione le è superiore tra gli uccelli, bianca sul ventre e nera sul resto del corpo, torna nei luoghi in cui ha abitato quasi fosse animata dalla gratitudine e dal ricordo, nessun uccello, fosse anche un rapace, la insidia, nessuno la sconfigge o la eguaglia nel volo.
L'Iniziativa
Direzione
Marialuisa Baldi
(Università degli Studi, Milano)
Guido Canziani
(Università degli Studi, Milano)
Comitato scientifico
- Giovanni Aquilecchia
(University College, London) † - Marialuisa Baldi
(Università degli Studi di Milano) - Davide Bigalli
(Università degli Studi, Milano) - Jean-Yves Boriaud
(Université de Nantes)
- Guido Canziani
(Università degli Studi, Milano) - Thomas Cerbu
(University of Georgia) - Eugenio Di Rienzo
(Università degli Studi La Sapienza, Roma) - Miguel Angel Granada
(Universidad de Barcelona)
- Alfonso Ingegno
(Università degli Studi, Firenze) † - Eckhard Keßler
(Universität München) † - Ian Maclean
(All Souls College, Oxford)
- Pierre Magnard
(Université de Paris-Sorbonne, Paris IV) - Nancy Siraisi
(City University, New York) - Francisco Socas
(Universidad de Sevilla)